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Tappa 15 – El Calafate – El Cherrito

Tot Km                                                 95,84 Km

Tempo di Pedalata effettivo            05.23.40

Velocità Media                                   17,70 Km/h

Dislivello                                              1.246 m

Distanza Percorsi salita                     36,17 Km

Altitudine massima                            866

Pendenza Media                                3%

Pendenza Massima                           12%

Il gruppo unito ritorna in sella!

Partenza prevista dall’ostello alle 8:30, ma stamattina, oltre ai soliti ritardatari cronici ,ce ne era uno in più che proprio non ce la faceva a staccarsi dall’ostello.

Alessio ha lasciato un pezzo di cuore li, e Katia , la francesina, sembrava essere altrettanto dispiaciuta della partenza.

Finalmente tra una colazione allungata e un saluto più che prolungato partiamo anche noi

Il resto del gruppo è partito da un po ma  piano piano lo recuperiamo.Rifacciamo in senso inverso i 33 km di saliscendi fatti due giorni prima controvento, quindi stavolta a favore e in scioltezza no?NO! perché la mattina generalmente il vento è più leggero e in particolare quando deve essere a favore è nullo o quasi!

Quindi i 33 km ce li dobbiamo sudare tutti!Il resto della giornata scorre bene, nel gruppo c’è l’entusiasmo per il ritorno in sella e si ricrea l’atmosfera dei primi giorni

A ben pensarci mi sembra di aver vissuto  , fino ad ora 3 viaggi diversi: l’inizio tutti insieme, la parte centrale Davide Max ed io , e infine di nuovo tutti insieme.

L’ultima parte della giornata si alza il vento per benino, per fortuna a favore, tanto che arriviamo allla nostra meta nel primo pomeriggio

El Cherrito è di fatto un “Puesto Fijo” come quello incontrato giorni fa, dove speravamo di trovare ospitalità

Stavolta non ci è andata così bene.Claudio, il custode, non ci permette di dormire nei locali della postazionedel ma ci offre acqua calda per il  the e la possibilità di cucinare a casa sua.

Per proteggerci dal vento ci accampiamo  in un capannone dove ci  sistemiamo alla meglio, Max ed io decidiamo comunque di montare la tenda all’esterno

Per cena mi esibisco in un tentativo di risotto per 11 persone- è dei nostri ovviamente il custode – cucinato con 6 buste di riso pronto, 3 gusto cheso , 3 gusto paella e l’aggiunta di 1 kg di riso :totale 2,2 kg

Sarà stata sicuramente la fame ma nel pentolone a fine pasto era avanzato si è no un piattino…avevate dubbi?

Decidiamo di partire di buon ora la mattina successiva, alle 7:30 tutti in sella per evitare, se possibile almeno per qualche ora, il vento che per la giornata di domani sarà tutto contrario e su sterrato le cose si complicano

Day Off – Gita al Ghiacciaio Moreno

Alle 8:30 passa aprenderci il pulmino per il tour al ghiacciao.Oltre a noi ci sono le compagne di stanza di Lele e Alessio, due francesine un po stanite, almeno all’inizio, dei loro compagni di stanza

La nostra guida , barbara, non sta zitta un minuto lungo il tragitto al ghiaccio, raccontandoci tutto quello che c’è da sapere sul parco nazionale e sul ghiacciao.

Due le versioni, spagnolo per noi e inglese per gli altri partecipanti al tour tra cui la controfigura di Woody Allen con moglie al seguito, attrezzatissimi con due macchine fotografiche con teleobbiettivo e cavalletto:le battute ovviamente si sprecano e tutti facciamo agara per farsci notare…non sia mai abbia bisogno di comparse per il prossimo film!

Arrivati in loco prendiamo il  battello  che ci porterà fino a qualche centinaia di metri dal ghiacciaio per un giro in puro stile turistisco di un’oretta circa.

Al termine abbiamo circa 3 ore per fare due diversi percorsi a piedi che dal porticiiolo ci riportano verso i due  versanti del ghiaccio con tutta calma

Onestamente me lo aspettavo più maestoso ed imponente, la parte visibile dal lago è poco più di un’80ina di m di altezza per qulche centinaio di larghezza, vero che poi si estente per una 70ina di km fino in Cile

Oltre a vederlo il ghiaccio “si sente” , scricchiolii e cadute in mare di blocchi di ghiaccio rendono il gigante vivo

Lungo il perorso fermi ad una delle numerose piazzole panoramiche a disposizione ci è passato praticamente sulla testa un condor..sembrava un biplano tanto era grande e basso sulle nostre teste!

Arriviamo alla fine del percorso , al punto di ristoro con largo anticipo, ci tratteniamo quindi per un’oretta abbondante li in attesa che ritorni il pulmana riprenderci e riportarci all’ostello

In serata rincontriamo Federica e Stefano, la coppia di sposini, e ci diamo appuntamento al ristorante buffet per cenare tutti insieme

Proseguiamo la serata in un “bar letterario” su suggerimente di Barbara, la guida al ghiacciao, dove ci raggiungeranno anche le ns francesine

I nottambuli chiuderanno la serata in una tanghera dove Davide , riferiscono , ha dato spettacolo di tango facendo ballare tutte le donzelle che gli capitavano sotto mano

Tappa 14 – Estancia La Leona – El Calafate

Tot Km                                                 108,39 Km

Tempo di Pedalata effettivo            08.05.34

Velocità Media                                   13,30 Km/h

Dislivello                                              1.110 m

Distanza Percorsi salita                     35,52 Km

Altitudine massima                            508

Pendenza Media                                3%

Pendenza Massima                           9%

Pedalata lunga e piacevole , almeno fino ai primi 75 km, poi un inferno di fatica!

Tutta la prima parte de percorso, fino alla deviazione per El calafate punta più o meno verso sud est.in teoria quindi dovevamo essere agevolati da vento alle spalle.invece oggi il vento ha voluto concederci una tregua….ma proprio oggi?!?!? Sarebbe stato a favore!! Ce la prendiamo con calma nonostante la distanza notevole e la pagheremo cara.

Lungo la strada veniamo sorpassati da un bus che stringe e si ferma

A bardo il resto del gruppo che sta andando direttamente a El Calafate.ieri al risveglio visto il vento impetuoso hanno pensato di girarsi dall’altra parte e rimettersi a dormire.ma come!?!’ avrebbero avuto l’opportunità di fare quasi 90 – dico 90 !- km in favore di vento senza fare una sola pedalata e darsi da fare solo negli ultimi 25 km per raggiungerci alla Leona e che fanno?!?! Si fanno spaventare dal vento? A favore?

Scendono dal bus al volo Rita e Carla per un abbraccio , molto gradito, di incoraggiamento e l’indirizzo dell’ostello prenotato a El calafate e si riparte

Buona parte della nostra strada corre a fianco del Rio leona che atrraversiamo più e più volte, il panorama è decisamente diverso rispetto alle Pampas o alle Mesetas ei giorni scorsi ma ci lascia comunque senza fiato

Alla fine di una salita abbastanza ipegnativa – approposito : chi accidenti diceva che non ci sarebbero state salite in questo viaggio? – rincontriamo Federica e Stefano, la coppia di sposini italiano che ci hanno tolto d’impaccio qualche giorno prima.Baci e abbracci qualche foto e la speranza di rivederci a El Calafate , stessa loro destinazione

Ripartiamo e Max sfascia la sella: ptraticamente il telaietto è uscito dalla sua sede e non c’è verso di rimetterlo al suo posto.Toccherà arrivare a destino alla “bbersagliera”?Non per questa volta , una  mitica fascetta da elettricista e abbondante nastro telato risolvono il problema.

E’ quasi ora di pranzo ci fermiamo anche se abbiamo fatto poco più di 30 km ,ma per poco tempo.

Comincia a piovviginare e fa un freddo cane, ora il vento soffiaun po, non dal verso che dovrebbe naturalmente, ma quel tanto che basta a raffredarci per benino

Ci diamo dentro per bene e maciniamo parecchia strada senza sosto salvo che per le foto

Qualche km prima del fatidico bivio il vento comincia a rinforzare – e te pareva! – ci fermiamo a mangiucchiare qualcosa e riposarci prima della tirata finale ,i 75 km percorsi si fanno sentire nelle gambe

Prendiamo la deviazione e comincia il nostro calvario.

33 km di saliscendi tutti controvento! Strappetti di 400/500 m al 5% che ci tagliano le gambe

Davide si mete in testa e fa l’andatura – la sua – Max preferisce andare del suo passo rinunciando alla scia , io provo a reggere…e rifaccio lo stesso errore di qualche giorno fa “so proprio de coccio”!!

Tanto per rendere l’idea del vento in discesa – pendenza 4/6 %  – se non pedalavi non andavi avanti:immaginatevi la fatica in salita.

Davide poi in salita invece che rallentare forzava il ritmo “ oooh ! ‘zzo fai accelleri?” “così si fa meno fatica” ma dove ?teniano a malapena i 10km/h  per una 15 di km poi di colpo il buio, la cotta, fine delle energie!perdo il ritmo rallesto vistosamente fino a fermarmi..Bevo un po riparto ma viaggio a non più di 5 km/h pianura salita o discesa.piazzo il mio rapporto più agile – 22 / 34 – e me lo porto dietro fina alla fine.Intanto inveisco contro gli ingegneri Argentini che hanno progettato sta maledetta strada tutta saliscendi..e non potevate spianarle ste montagne!!ce ne ho per tutti, ogni salita è un’imprecazione e pure ogni discesa – che scendiamo a fare se dopo 500 m risaliamo?!?!- Stragiono sono al limite faccio gli ultimi 10 km in trance e finalmente arriviamo in paese

Ci dirigiamo all’ostello seguendo le indicazioni dei ragazzi e finalmente riabbracciamo il gruppo intero.Che bello rivederli!La cottura in parte rientra, doccia calda e a cena in un ristorante a buffet : mangi quanto ti pare a prezzo fisso.

Gli ha detto male stasera al proprietario abbiamo fatto uno squarcio nelle riserve del locale che si ricordrà per un pezzo

Domani giorno off per visita al ghiacciao e relax nel tardo pomeriggio

Sabato si ricomincia e a quei “vitelloni” del gruppo che si sono impigriti per quasi una settimana ci penserà Davide a rimettrli in riga con le prossime due tappe niente male!