Questa è solo una parte dell’attrezzatura necessaria al Cicloviaggio, quella che ritengo “strategica”  o di particolare interesse
La lista completa ,dettagliata per Peso e Categoria, è nella pagina Check List


Le Borse

Sul mercato esistono due leader nel campo delle borse riconosciuti universalmente come i riferimenti in termini di qualità e praticità:  la Ortlieb e la Vaude.

Io ho scelto Ortlieb perchè la prima borsa che ho preso , il bauletto da manubrio, era una Ortlieb e per le altre ho seguito la linea
Inutile  ripetere quanto detto e scritto ovunque in merito a questo prodotto mi limiterò a una breve descrizione delle loro caratteristiche.
Maggiori  dettagli direttamente sul sito Ortlieb


Sono borse di facile , rapido e sicuro montaggio, indispensabile qualità considerato che è un’operazione che viene fatta almeno 2 volte al giorno, totalmente impermeabili, se chiuse correttamente , e resistenti all’uso un po rude che ne faccio generalmente nei miei viaggi.
Ho scelto il modello Classic, sia all’anteriore che al posteriore


ultimate5l Il bauletto da manubrio, indispensabile per riporre ciò che deve essere a portata di mano

frontrollerclassic Le Borse Anteriori  : capienza dichiarata  25 litri e 5 kg di portata consigliata ciascuna

backrollerclassic Le Borse Posteriori: capienza dichiarata  40 litri e 10 kg di portata consigliata ciascuna

rackpack

Completa il set il Borsone Posteriore da appoggiare  sulle borse posteriori, utile per riporre attrezzatura ingombrante o da tenere a portata di mano.
E’ provvista di fibbie per l’abbinamento con le borse posteriori a cui si fissa in maniera semplice e stabile

Io ho la misura L , capienza dichiarata  49 litri e 10 kg di portata consigliata

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In realtà non è del tutto corretto parlare di portata massima , il limite non è tanto dettato dalle borse -capienza a parte- quanto dal portapacchi su cui sono montate
Colleghi Cicloviaggiatori hanno riempito le borse fino all’inverosimile,e hanno constatato che a cedere era il portapacchi più che le borse stesse



I Portapacchi

Anche per i portapacchi esiste un leader indiscusso : la Tubus

Sono portapacchi in acciao( disponibili anche in Titanio) relativamente leggeri ma estremamente robusti.Sono stratestati per carichi “importanti” in viaggi  difficili

Ho preferito portapacchi in acciao rispetto a quelli in alluminio, sicuramente più leggeri, perchè nella maleaugurata ipotesi di rottura sarebbero più facilmente riparabili , il che non è vero in assoluto visto che  l’acciaio utilizzato oggi non è quello di qualche anno fa che anche il più scalcinato fabbro in capo al mondo poteva saldare con la saldatrice ad elettrodi,ma credo che con l’alluminio sarebbe peggio

Costano sensibilmente di più dei portapacchi di gamma medio/alta ma in situazioni estreme hanno sempre dimostrato di valere il loro prezzo

tubus-swing

All’anteriore ho montato lo Swing studiato appositamente per essere utilizzato con forcelle ammortizzate.Viene garantito con carichi fino a 15 kg.l’attacco delle borse e abbastanza alto , rispetto ai portaborse tradizionali ,aspetto positivo in quanto il carico non rischia di strisciare per terra, specie su terreni irregolare-leggi sterrati- per contro alza di molto il baricentro del carico con effetti negativi sulla stabilità del mezzo

tubus-logo

Posteriormente ho scelto il Logo, portata massima 40 kg.Offre la possibilità di montare le borse, volendo, anche  in posizione più bassa degli altri modelli  abbassando quindi il baricentro e permettendo di sfuttare al meglio la parte superiore dell’area di carico dove,per intenderci, poggia il borsone posteriore




La Sella

Della  Bicicletta se ne parla nel dettaglio nella pagina specifica

Questo è dichiaratamente  un’elogio  alle Selle Brooks

da un’intervento di Andrea Rossi sul forum del Cicloviaggiatore

Brooks, più di una Sella

che hanno di particolare le selle Brooks?
sono fatte con vero cuoio di bovino inglese rivettate su un telaio (inox o titanio) che permette di regolarne la tensione.
La caratteristica unica delle selle in cuoio è la loro adattabilità, ovvero la capacità di adattarsi alla morfologia individuale del ciclista, questo non avviene alla prima seduta ma lentamente dopo un bel pò di km, di sudore, di fatica…
La sella Brooks necessita cure: va nutrita con il suo grasso specifico per mantenere il cuoio vivo, si regola la tensione delle cuoio regolando in lunghezza il telaietto…
Come si capisce io sono un’estimatore delle Brooks che mi hanno accompagnato negli ultimi 10.000km di viaggi…
il mio modello preferito è la Brooks Flyer, è un modello da turismo, con delle bellissime molle posteriori… colore honey per la bici da viaggio e due black sul tandem…!


Non esiste la sella perfetta, o meglio non in assoluto perchè non tutti i “soprasella”sono uguali.

Io ne ho cambiate parecchie , provandone delle marche più blasonate di gamma medio/alta  e ho sempre avuto problemi di resistenza in sella.
Capitava spesso che a cedere fosse prima il mio soprasella che le gambe la qual cosa mi obbligava a frequenti soste e abbondanti spalmature di creme e unguenti più o meno efficaci

Ho provato una Brooks, con poco entusiasmo scottato dalle numerose prove fatte con altre selle fortemente raccomandate come  ”comodissime” o  ”risolutive del problema” e “definitive”
Ebbene  : un altro mondo davvero!

La mia prima Brooks è stata  la B17,  la entry level, montata sulla bici da corsa modificata per viaggiare.l’ho usata nel Cicloviaggio in Corsica e Sardegna ;tra preparazione e viaggio ha fatto piu di 2.000 km.
brooks-b17

Appurata l’efficacia del prodotto ho provato una Flayer che altro non è che una B17 con le molle, da usare sulla MTB da viaggio.

brooks-flyer-honey L’ho trovata comoda fin dai  primi km.
La scelta tra una B17 e la Flayer dipende , secondo me anche e soprattutto dal peso del ciclista.
Le molle della Flayer  fanno il loro dovere ma solo se ,come me, non sei un peso piuma , diversamente sarebbero solo belle da vedere -de gustibus- ma un peso in più quindi la B17 sarebbe più che sufficente

In base alla mia esperienza penso che non sia necessario ingrassare e regolare sistematicamente la tensione della sella ma solo ed esclusivamente quando si avverte un’eccessivo cedimento della parte centrale della “poggiata”.
Certamente l’ho ingrassata e regolata come consigliato avendo però l’accortezza di non esagerare.

Dopo un primo periodo di test e qualche giro di regolazione non l’ho più toccata e ad oggi dopo più di 3.000 km mi ci trovo decisamente bene.
La ingrasso ogni 2/3 mesi specialmente nella parte inferiore più per impermeabilizzarla.
Un’eccessivo ingrassaggio con relativo ammorbidimento del pellame ,obbliga a ripetuti interventi sulla tensione che porta inevitabilmente alla riduzione della vita della sella perchè una volta  che la vite di registro arriva a fine corsa risulta impossibile ogni ulteriore tensione, a meno di un drastico intervento di “taglia e cuci”

Ho letto (ma la cosa necessita di conferme) che la sella Brooks, arrivata a fine corsa del telaietto tendisella, non sarebbe finita: basterebbe portarla da un calzolaio. Questo potrebbe togliere i ribattini, tirare il cuoio e rifissare con nuovi ribattini il cuoio tirato indietro di qualche cm.

dettaglio regolazione della tensione 2brooks-flyer-honey




Le Scarpe

Per  questo viaggio ho cominciato la preparazione con molto anticipo.Praticamente dal ritorno dal viaggio estivo in Corsica e Sardegna non mi sono quasi fermato  e pure durante  tutto l’inverno non ho mai smesso di pedalare incurante del freddo clima di Milano.

In generale non ho mai patito il freddo in modo particolare.L’aver organizzato una Notturna in pieno inverno la dice lunga sulla mio rapporto con il freddo.Unica nota dolente : i piedi.

Ho in alcuni casi sofferto di crampi e  intorpidimenti da freddo.Utilizzare scarpe  più calde, più massicce ma non specifiche ,significava perdere la praticità dell’attacco SPD a cui non riesco proprio più a rinunciare e alla giusta rigidità della scarpa indispensabile per una buona pedalata.

Ho cominciato quindi  a cercare un modello che  unisse al confort la praticità e i materiali tecnici ,che oltre a tenere il piede caldo ne permettesse la traspirazione evitando il gelarsi del sudore, vero problema in questi casi

Scandagliando il Web e confrontando pareri ed esperienze alla fine ho deciso per le Shimano MT91.

mt91 mt91-c mt91-b







Sono scarponcini in Gore-Tex con suola in Vibram davvero comodi , anche per un utilizzo non ciclistico e tuttosommato piacevoli da vedere.

Ho preso 2 numeri in più rispetto a quanto porto normalmente: uno perchè le Shimano in generale calzano un po strette e l’altro perchè l’uso prevalente che ne farò sarà con clima freddo , quindi utilizzando un calzettone in più.negli altri casi una soletta supplementare risolverà il problema

Fino ad oggi ho pedalato per un migliaio di km ma, ad  onor del vero, non le ho ancora testate in condizioni estreme salvo un potente acquazzone durante il Cicloviaggio a Zocca

In questa occasione ho imparato a mie  spese che un paio di scarpe waterproof  non sono sufficienti a tenere fuori l’acqua se non sono abbinate a buone sovrascarpe o pantaloni antipioggia  che ne impediscono l’entrata dal collo del piede.Confermo tuttavia  la loro totale impermeabilità:infatti l’acqua che è entrata non è assolutamente uscita se non quando ho tolto e svuotato le scarpe…meditate gente, meditate…