Tappa 14 – Estancia La Leona – El Calafate

Tot Km                                                 108,39 Km

Tempo di Pedalata effettivo            08.05.34

Velocità Media                                   13,30 Km/h

Dislivello                                              1.110 m

Distanza Percorsi salita                     35,52 Km

Altitudine massima                            508

Pendenza Media                                3%

Pendenza Massima                           9%

Pedalata lunga e piacevole , almeno fino ai primi 75 km, poi un inferno di fatica!

Tutta la prima parte de percorso, fino alla deviazione per El calafate punta più o meno verso sud est.in teoria quindi dovevamo essere agevolati da vento alle spalle.invece oggi il vento ha voluto concederci una tregua….ma proprio oggi?!?!? Sarebbe stato a favore!! Ce la prendiamo con calma nonostante la distanza notevole e la pagheremo cara.

Lungo la strada veniamo sorpassati da un bus che stringe e si ferma

A bardo il resto del gruppo che sta andando direttamente a El Calafate.ieri al risveglio visto il vento impetuoso hanno pensato di girarsi dall’altra parte e rimettersi a dormire.ma come!?!’ avrebbero avuto l’opportunità di fare quasi 90 – dico 90 !- km in favore di vento senza fare una sola pedalata e darsi da fare solo negli ultimi 25 km per raggiungerci alla Leona e che fanno?!?! Si fanno spaventare dal vento? A favore?

Scendono dal bus al volo Rita e Carla per un abbraccio , molto gradito, di incoraggiamento e l’indirizzo dell’ostello prenotato a El calafate e si riparte

Buona parte della nostra strada corre a fianco del Rio leona che atrraversiamo più e più volte, il panorama è decisamente diverso rispetto alle Pampas o alle Mesetas ei giorni scorsi ma ci lascia comunque senza fiato

Alla fine di una salita abbastanza ipegnativa – approposito : chi accidenti diceva che non ci sarebbero state salite in questo viaggio? – rincontriamo Federica e Stefano, la coppia di sposini italiano che ci hanno tolto d’impaccio qualche giorno prima.Baci e abbracci qualche foto e la speranza di rivederci a El Calafate , stessa loro destinazione

Ripartiamo e Max sfascia la sella: ptraticamente il telaietto è uscito dalla sua sede e non c’è verso di rimetterlo al suo posto.Toccherà arrivare a destino alla “bbersagliera”?Non per questa volta , una  mitica fascetta da elettricista e abbondante nastro telato risolvono il problema.

E’ quasi ora di pranzo ci fermiamo anche se abbiamo fatto poco più di 30 km ,ma per poco tempo.

Comincia a piovviginare e fa un freddo cane, ora il vento soffiaun po, non dal verso che dovrebbe naturalmente, ma quel tanto che basta a raffredarci per benino

Ci diamo dentro per bene e maciniamo parecchia strada senza sosto salvo che per le foto

Qualche km prima del fatidico bivio il vento comincia a rinforzare – e te pareva! – ci fermiamo a mangiucchiare qualcosa e riposarci prima della tirata finale ,i 75 km percorsi si fanno sentire nelle gambe

Prendiamo la deviazione e comincia il nostro calvario.

33 km di saliscendi tutti controvento! Strappetti di 400/500 m al 5% che ci tagliano le gambe

Davide si mete in testa e fa l’andatura – la sua – Max preferisce andare del suo passo rinunciando alla scia , io provo a reggere…e rifaccio lo stesso errore di qualche giorno fa “so proprio de coccio”!!

Tanto per rendere l’idea del vento in discesa – pendenza 4/6 %  – se non pedalavi non andavi avanti:immaginatevi la fatica in salita.

Davide poi in salita invece che rallentare forzava il ritmo “ oooh ! ‘zzo fai accelleri?” “così si fa meno fatica” ma dove ?teniano a malapena i 10km/h  per una 15 di km poi di colpo il buio, la cotta, fine delle energie!perdo il ritmo rallesto vistosamente fino a fermarmi..Bevo un po riparto ma viaggio a non più di 5 km/h pianura salita o discesa.piazzo il mio rapporto più agile – 22 / 34 – e me lo porto dietro fina alla fine.Intanto inveisco contro gli ingegneri Argentini che hanno progettato sta maledetta strada tutta saliscendi..e non potevate spianarle ste montagne!!ce ne ho per tutti, ogni salita è un’imprecazione e pure ogni discesa – che scendiamo a fare se dopo 500 m risaliamo?!?!- Stragiono sono al limite faccio gli ultimi 10 km in trance e finalmente arriviamo in paese

Ci dirigiamo all’ostello seguendo le indicazioni dei ragazzi e finalmente riabbracciamo il gruppo intero.Che bello rivederli!La cottura in parte rientra, doccia calda e a cena in un ristorante a buffet : mangi quanto ti pare a prezzo fisso.

Gli ha detto male stasera al proprietario abbiamo fatto uno squarcio nelle riserve del locale che si ricordrà per un pezzo

Domani giorno off per visita al ghiacciao e relax nel tardo pomeriggio

Sabato si ricomincia e a quei “vitelloni” del gruppo che si sono impigriti per quasi una settimana ci penserà Davide a rimettrli in riga con le prossime due tappe niente male!

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