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La lista completa ,dettagliata per Peso e Categoria, è nella pagina Check List

Nel Blog Patagonia! nella pagina dedicata  ho riportato qualche osservazione  su una parte dell’attrezzatura necessaria al Cicloviaggio, quella  “strategica”  o di particolare interesse
Vi rimando quindi a quella pagina per una panoramica e qualche consiglio specifico per quanto riguarda Borse Portapacchi Sella e Scarpe

Qui invece vorrei illustrare una parte di utili Accessori ,anche con l’aiuto di informazioni e suggerimenti pescati a piene mani in rete e sul Forum de IlCicloviaggiatore

La mia definizione di Accessori in questa specifica situazione è riferita a tutti quei componenti che nel corso del Cicloviaggio, risultano essere a vario titolo utili , ma che non rappresentano una necessità primaria pur contribuendo a rendere più confortevole o sicuro o semplicemente piacevole un Cicloviaggio

La Dinamo al Mozzo e i relativi accessori complementari e abbinabili occupano, in questo caso , un ruolo di tutto rispetto

Ho fatto assemblare una dinamo Shimano DH-3N80 su un cerchio Mavic EX-721 e montato il relativo faro anteriore – B+M Lumotec IQ Cyo T senso Plus 60 lux – e posteriore – B+M Toplight Flat plus – per potermi permettere di continuare tranquillamente i miei allenamenti serali , e le ormai consolidate notturne invernali  potendo contare su un’illuminazione potente e dal punto di vista dell’autonomia inesauribile

La luce ottenuta è più che buona, il faretto ben orientato illumina in maniera omogenea un’area a forma di cono di una 10ina di m senza evidenti zone d’ombra,è dotato di un sensore automatico che regola il passaggio dalla modalità giorno a quella notte a seconda delle condizioni di luce e dispone di un piccolo condensatore che garantisce qualche minuto di luce anche a bici ferma

Il fanale posteriore  ha un angolo di emissione molto ampio che garantisce un’ottima visibilità da quasi tutte le direzioni ed è anch’esso dotato di condensatore

L’utilizzo classico della dinamo è cosi soddisfatto e i risultati ottenuti più che soddisfacenti

 

Il passaggio successivo è stato sicuramente ispirato al lavoro di ricerca, test e applicazione di un  Cicloviaggiatore appassionato ed esperto di “accrocchi” elettrici che ha prodotto un vero e proprio trattato sull’ Autosufficienza elettrica del Cicloviaggiatore sul forum de ilCicloviaggiatore

Da qui l’installazione dell E-werk e di una Batteria Tampone che stabilizza e fornisce una riserva di energia da utilizzare a piacimento

 

 L’E-Werk 

Per tutti quelli che non vogliono rinunciare neanche in bicicletta ai vari aggeggi tecnologici, dal navigatore allo smartphone, dalla macchina fotografica al lettore MP3 si pone il problema dell’autonomia nei lunghi viaggi o in quelli in cui non è garantita giornalmente la possibilità di ricarica da rete fissa.

La dinamo in questi casi rappresenta un’ottima fonte di energia a costo zero in quantità ( quasi) illimitata

Tale dinamo però fornisce energia alternata e a voltaggio variabile a seconda della velocità di avanzamento che non rappresenta un problema per il normale impianto di illuminazione
Per alimentare/ricaricare i ns gioelli elettronici è invece necessario un raddrizzatore di segnale che trasformi la corrente alternata in corrente continua e che all’esigenza possa limitare o aumentare il voltaggio in uscita

L’E-Werk B+M fa questo , ed è in grado di ricaricare qualsiasi cosa da 2,8 a 13,3 V di tensione e 0,1 a 1,5 A di corrente anche grazie a una vasta gamma di connettori inclusi, che permettono di collegare ciò che  si desidera,garantendo  collegamenti saldi e a tenuta stagna grazie a ottimi connettori a vite

 

Con  lo strumento collegato alla dinamo al mozzo, l’energia elettrica generata dalla pedalata non è utilizzata solo dagli apparecchi di illuminazione, ma può in alternativa essere “trattata” dal E-WERK e utilizzata per alimentare o ricaricare i dispositivi scongiurando il pericolo di rimanere a corto di energia a metà giornata

Ad una velocità di 15 km / h, E-Werk carica già  quasi quanto un comune caricabatterie collegato alla rete.

 

 

Pur avendo a disposizione una vasta scelta di cavi l’ideale sarebbe utilizzare per tutti una presa USB ,lo standard per eccellenza di connessione che offre compatibilità con una vasta gamma di dispositivi

 

 

Quindi dovendo preventivare l’acquisto di  cellulari, fotocamere digitali, GPS, ecc. , accertarsi che siano caricabili via interfaccia USB, possibilmente senza togliere la batteria dalla sede , rende  ”L’ autosufficienza elettrica del Cicloviaggiatore” cosa decisamente più semplice da realizzare

E-Werk fornisce potenza fino a 16 W .È necessario impostare correttamente voltaggio e amperaggio per il dispositivo da caricare e  se si prevede di utilizzare l’E-Werk per apparecchi diversi , non si deve dimenticare di  impostare correttamente la tensione e l’amperaggio per il nuovo dispositivo

Cache Battery

Alcuni dispositivi non possono essere collegati direttamente all’ E-Werk perché , richiedendo una tensione in entrata costante , si spegnerebbero se la potenza di ingresso scendesse al di sotto di un certo livello, quando per esempio si pedala sotto la velocità di ricarica ( 15 k/h circa) all’avvio o alle fermate.

Per i dispositivi di questo tipo, deve essere utilizzata una batteria tampone (Cache Battery) che agirà come un buffer tra la E-WERK e il dispositivo in questione.

L’E-Werk caricherà la batteria, che a sua volta caricherà/alimenterà la periferica fornendo un’uscita di potenza costante al dispositivo , senza fluttuazione indipendentemente dalla veocità di avanzamento

 

La Cache Battery 461a B+M fornisce 5 V stabilizzati, il valore standard per le connessioni USB; da qui la raccomandazione a standardizzare per quanto possibile le proprie necessita elettriche a questo parametro 

 

 

 

 

 

 

 

il Navigatore

Per noi Cicloviaggiatori il Navigatore è  principalmente un dispositivo gps, acronimo di “global positioning system”, ovvero un dispositivo che visualizza la propria posizione rispetto a strade, tracce, percorsi e dati sulla morfologia del territorio precedentemente caricati.
Poi si può decidere di utilizzarlo anche come navigatore vero e proprio, con tutte le sue funzioni di autorouting, di visualizzazione dei punti di interesse, ma  questa è una scelta del tutto personale.

Ho più volte dichiarato la mia passione per il gps e gli aggeggi tecnologici in genere quindi non posso che ribadire il concetto e  sostenere il suo utilizzo
Fino al viaggio in Patagonia l’ho usato più per sfizio che per reale necessità: mi piaceva avere una “guida” nei miei giri e mi tornava utile “tracciare” i miei viaggi per poterli poi analizzare ( tempi velocità altitudine distanze) oltre alla possibilità di poter passare le tracce a colleghi Cicloviaggiatori , cosa  successa abbastanza spesso

Mi tornava utile per  tirarmi  fuori dagli impicci negli attraversamenti urbani un po caotici o mi guidava dritto dritto a quel ferramenta o ciclista di cui necessitavo in emergenza
Essenziale poi per me il controllo dell’altitudine nelle tappe in salita per capire quanto ancora mi toccava soffrire

In Patagonia e più recentemente sulla Via della Plata ho , se possibile ,apprezzato ancora di più tale strumento perchè mi dava la possibilità, non tanto di sapere dove andare ,quanto di capire dove esattamente ero e quanto ancora dovevo pedalare per un po di “civiltà” e questo quanti si sono trovati in situazioni un po limite lo capiscono bene

Per non parlare poi di attraversamenti estremi tipo Salar Boliviani o lande desolate  dove è un’attimo perdere l’orientamento e non capire dove accidenti sei… certo, con una bussola magari te la cavi ugualmente ma un gps in questi casi è una bella tranquillità!

Utilizzo un Garmin Quest un po datato ma che fa ancora ottimamente il proprio dovere E’ un dispositivo della categoria Outdoor, con ottime caratteristiche di resistenza agli urti , alle condimeteo avverse e discreta autonomia, resa praticamente illimitata con l’utilizzo combinato della Dinamo al mozzo l’E-werk e la Batteria Tampone, ha la  possibilità di caricare, elaborare e seguire  percorsi preventivamente tracciati e precaricati e analizzarli a posteriori con l’ausilio di programmi specifici

E’ possibile inoltre caricare mappe , anche non originali,  di ogni tipo per soddisfare ogni esigenza

In rete si trovano praticamente tutte le mappe di cui si ha bisogno ,autoinstallanti e in formato perfettamente compatibile con i GARMIN, e il tutto in modo assolutamente legale, perchè basate su dati OpenStreetMap
per esempio qui,ma non solo,  Free routable maps for Garmin brand GPS devices è disponibile un ricco database a disposizione di tutti e semplici istruzioni per utilizzarlo

Associato a programmi reperibili online, che permettono la creazione di traccie e lo studio di  altimetrie e dislivelli  come  Openrunner o  Tracks4bikers , rappresenta uno strumento utile sia in fase di preparazione del viaggio che nel viaggio stesso

A quanti sostengono che l’uso del gps snatura un po  il viaggio e niente può essere paragonato al fascino di utilizzare una cartina per studiare un percorso rispondo che personalmente  nei miei viaggi mi porto anche le mappe cartacee ,  schede di sintesi  etc , e che le tappe me le studio anche su carta perchè per me , la fase di preparazione/studio è un piacere che,  grazie alle traccie recuperate a posteriori,  prolungo al ritorno con l’elaborazione/analisi dei dati ricavati dal gps… l’utilizzo di uno strumento  non esclude l’altro no?

 

in definitiva per me il gps è

  • indispensabile raramente ( ma personalmente mi basta una volta a viaggio per giustificarne la presenza )
  • utile qualche volta
  • sfizioso e divertente sempre

e a seconda dell’occasione in cui lo usi, ti può evitare spiacevoli sorprese ….. fino magari a salvarti la pelle …