Tappa 10

Pubblicato da il 23 dicembre 2012
Tappa memorabile nel bene e nel male
ci toccava il passo Abra de la Cay , la cima Coppi di questo cicloviaggio a  poco meno di 5000 m di altitudine, personalmente il passo più alto mai pedalato 
44 km di salita i ultimi 10 i più impegnativi
Siamo solo in 5 ad affrontarlo Paola e Marina nn se la sentono è Greg preferisce nn affrettare i tempi di recupero perdi più con una tappa così impegnativa
Rita parte la mattina molto presto, alle 6:45 teme di nn riuscire a tenere il ns passo e ritardare il gruppo considerando che dalla cima del passo ci aspettano più di 40 km di discesa molto tecnica e parecchi altri km per arrivare a La Poma meta finale dove ci aspettano gli altri
nn siamo assolutamente sicuri di riuscire a chiudere la tappa ma ci proviamo
Davide ,Marina di Sestri Giampiero ed io partiamo alle 8:45 
Dopo colazione poco prima di partire ognuno controlla i propri bagagli, stringe le cinghie controlla le scorte di acqua… sembrano i preparativi di una squadra di intervento speciale  prima di una missione particolarmente 
difficile
I primi 10 km scorrono bene, la strada sale ma gradatamente è il fondo – quello che ormai abbiamo capito essere la criticità di queste tappe- è decente
Veniamo passati dal pick up che ha caricato i nn pedalatori che ci incitano e incoraggiano
Io ho un incontro  ravvicinato con un lama che mi si piazza davanti e nn ne vuole sapere di farmi passare, nn è spaventato per niente anzi! cerca addirittura di leccarmi la faccia – dio quanto puzza!- 
Alla fine devo urlargli contro per farlo spostare
Arriviamo in prossimità di un cimitero e nn ci sembra vero di aver già fatto 20 km 
Mangiucchiamo qualcosa è ripartiamo, ma la musica – il fondo – cambia
Arriva un misto di sabbione calaminas e sassi che dura una decina abbondante di km e ci sfinisce ancor prima di arrivare alla parte finale del passo quello più impegnativo in termini di pendenza e altitudine
Alle 13circa raggiungo Rita, è già bella cotta ,a tratti spinge la bici a mano
Ci fermiamo a mangiare qualcosa con Marina , io invece di mangiare mi addormento…. me ne accorgo perché mi riprendo di soprassalto e per un attimo nn ho idea di dove sia
Accidenti ho ronfato per 10 minuti !Riparto senza mangiare e raggiungo Marina 
Cominciamo allora  una sorta di elastico
Lei parte , aspetto che si avvantaggio di 2/300 metri – un abisso in queste condizioni- poi parto io
Quando si ferma a riprendere fiato la raggiungo scambiamo 2 parole poi le riparte , io tirò il fiato ,3/400 m e riparto pure io 
Salite del genere vanno vissute e sofferte in solitaria, ognuno ha il proprio modo di gestirle e gestirsi
Comincia  il tratto impegnativo, provo a forzare un po , la strada sale ,nn cambio rapporto , tendo i muscoli delle gambe spingo sui pedali e aspetto la reazione delle gambe…
rispondono! non si lamentano neanche troppo
Salgo così a tratti , ogni tanto mi fermò a riprender fiato, sempre più affannato
Ho adottato una sorta di iper ventilazione , una respirazione molto rumorosa e accentuata , un po come quando si nauti in piscina che si soffia forte sott’acqua
mi spacca la gola che sembra foderata di carta vetrata ma sembra funzionare
mi impongo di pedalare fino a quella curva, poi fino al prossimo tornante prima di fermarmi e così un metro alla volta salgo bonfando, ansimando e tossendo una volta fermo
Gli ultimi 2 km – ovvio – sono interminabili, vedo la vetta lassù in cima ma nn arriva mai
Infine gli ultimi 100 metri : li faccio con una furia e uno slancio irrazionale 
Arrivo li e ho una mezza crisi respiratoria, ma nn credo solo per la fatica della volata, è l’emozione devastante che mi forma un groppo in gola e mi impedisce di respirare
Ci metto un po a riprendere una respirazione regolare 
Sono le 16:15, Davide è arrivato 45 minuti prima ed è straiato al sole  dietro ad un muretto al riparo dal vento
Mangiucchiamo qualcosa guardandoci  intorno Il ponorama è incredibile!si vede parte della strada da cui siamo saliti e in lontananza come un mare bianco: è la Salinas Grande attraversata qualche giorno fa
in una 20 di minuti arriva anche Marina che si copre e si piazza anche lei al riparo del muretto 
Dal versante opposto del passo ritorna il pick up che ha accompagnato gli altri e gli chiediamo di recuperare e portare almeno quassù Rita che sappiamo in crisi nera in attesa di un passaggio e Giampiero
Rita viene recuperata Giampiero vuole arrivare in cima con le sue gambe, è a 2/3 km vuol dire almeno altri 45 minuti
Finalmente arriva, sono le 17:30  passate dobbiamo muoverci perchè fa freddo- 12 gradi- e abbiamo molta strada da fare
 
dati della salita
distanza : 43,95km
tempo di pedalata 05:54:40
media :7,4 km/h
dislivello : 1666 m
distanza in salita :28,17  km
altitudine max : 4926 m
pendenza media : 5%
pendenza max 15%
 
 
Foto di rito e cominciamo a scendere
Credo di nn aver mai fatto una strada tanto bella e affascinante
Le sfumature e la varietà di colori che ci si presentano davanti ci lasciano a bocca aperta
La discesa è davvero impegnativa e lunga, nn andiamo a più di 10/15 km/h
Siamo entusiasti e comincia la d accarezzare l’idea di chiudere la tappa nonostante sia tardi
e qui forse pecchiamo di presunzione i i maya ci hanno messo del loro
Cominciano i guadi, alla fine della giornata saranno almeno una 15ina, alcuni li prediamo di petto andando dentro con tutte le scarpe
Davide buca , io mi fermò con lui a cambiar la gomma mentre gli altri proseguono
ripartiti ci ritroviamo gli altri fermi: pure Marina ha bucato
Cambia camera d’aria ma sembra bucata, ricambia camera monta tutto ripartiamo e dopo pochi metri scoppia la camera. Accidenti l’abbiamo pizzicata
Smontiamo tutto di nuovo ricambiamo la camera  e ripartiamo e … riscoppia la gomma
sospettiamo a questo punto un problema al cerchio ammaccato o scheggiato ma è quasi buio nn riusciamo a controllare la cosa per oggi MaRina ha finito di pedalare
Decidiamo di divederci è inutile accamparsi tutti e in fondo abbiamo la remota speranza che se facciamo in fretta visto che la strada dovrebbe essere tutta in discesa forse facciamo in tempo a recuperare con un pick up il resto del gruppo
Davide ed io partiamo ventre a terra alla volta del paese, io ho la dinamo al mozzo con un faro abbastanza potente Davide mi sta a culo ma è buio pesto il fondo  nn è per niente facile e per niente tutta in discesa
Ci si mettono pure due guadi davvero profondi fatti alla cieca 
Ultimi due tratti di sabbione da spingere la bici a mano, guado finale all’entrata del paese e  dulcis in fundo…. rompo la vite che tiene in tensione la mia sella Merda!
Arriviamo all’ostello in cui sono alloggiati gli altri – la info l’abbiamo dall’autista incontrato sul passo- alle 10:30
Ovviamente è troppo tardi per qualsiasi recupero,ma noi almeno riusciamo a cenare – empanadas, bife ensalada e ben due Quilness da un litro 
Doccia e nanna – è quasi la una di notte- domani vedremo come risolvere tutte le sfighe dei maya
 
 
distanza : 91,95km
tempo di pedalata 09:27:14
media :9,70 km/h
dislivello : 1960 m
distanza in salita :34,14km
altitudine max : 4913m
pendenza media : 5%
pendenza max 15%

11 Responses to Tappa 10

  1. paolo beducci

    MITICI!!!!!

  2. daniela frisini

    Bravi tutti quanti…davvero…Bella esperienza che diventerà ancora più importante e significativa quando avrete concluso il viaggio….Bacio Grosso a tutti e ad uno in particolare…Pinza…Spirito Libero e Selvatico….

  3. gigi

    Spero vi siate già ricongiunti con i tre dispersi e che il problema alla ruota di Marina sia stato risolto. Coraggio che il peggio dovrebbe essere passato, Approfitto per fare gli auguri di buon natale a tutti, un abbraccio gigi

  4. paolo colombo

    “Alla fine devo urlargli contro per farlo spostare” ..sto ancora ridendo!!! ahahahah…mi immagino la scena…e mi immagino cosa ha pensato quell’animale a vedere ste che gli urlavi contro! ahahah bestiale
    Forza ragazzi..siete dei LEONI!

  5. Fabio

    In gamba ragazzi, il mio cuore è con voi
    Fabio, alias Fabiolora

    • silvana

      Impresa compiuta! Bravi! Forza che d’ora in aventi..scende! Buon Natale a tutti e un abbraccio particolare alle ragazze

  6. bikefab

    Avrei pagato oro per vedere il lama che cerca di leccare la faccia di Alberto :-)

    Grandissimi, avanti così, vi seguo tappa per tappa.

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