Tappa 20 – Punta Arenas – San Sebastian (Frontiera Argentina)

Tot Km                                                 151,23 Km

Tempo di Pedalata effettivo            08.25.45

Velocità Media                                   17,91 Km/h

Dislivello                                              1420 m

Distanza Percorsi salita                     49,55 Km

Altitudine massima                            122

Pendenza Media                                2%

Pendenza Massima                           17%

Assurda ,inutile e ingiustificata tirata di 150 km di sterrato la tappa di oggi

Ma andiamo con ordine

Il traghetto per Porvenir in Terra del Fuoco parte alle 9:00 , dobbiamo essere li entro le 8:15 quindi essendo il porto 5/6 km dal nostro ostello partiamo di buon mattino.Arriviamo con largo anticipo e ad attenderci – o meglio ad attendere Lele  – c’è Andrea , una ragazza Cilena di origine Croata conosciuta in un locale per cui Lele ha letteralmente perso la testa nei giorni precedenti

Lele ci molla quindi i soldi del traghetto e si precipita da lei.

Non lo vedremo fino a pochi istanti dalla partenza.Al suo ritorno Lele viaggiava un metro da terra con quell’aria inebetita da adolescente innamorato..insomma ce lo siamo giocato!il nostro Provolone d’assalto, il broccolone del gruppo ha abdicato giurando eterno amore a questa ragazza che lo ha trasformato in un gattone in amore.

Le ultime agenzie di stampa comunicano che per capodanno i due si incontreranno o a Ushuaia o a Punta Arenas

Sul traghetto salgono anche tre Cicloviaggiatore Tedeschi – due uomini e una donna – anche loro ovviamente diretti alla fine del mondo che però hanno percorso la Caretera Austral, nella Patagonia Argentina.

Arrivati a Porvenir , appena usciti dal porto sostiamo per pranzare e mangiare il panettone….eh già! Oggi è  Natale!

Nei giorni scorsi abbiamo comprato cappellini di Babbo Natale per tutti e oggi giriamo con sti cappelli chi in testa chi fissati direttamente sul caschetto. ”Sembriamo proprio un’allegra banda di deficenti , anzi togierei l’allegra” commenta ridendo Davide.In Effetti siamo un bello spettacolo , già destiamo curiosità di nostro carichi e numerosi come siamo figurativi conciati così!

Sono le 13:00  ,partiamo! Ci aspettano 150 km di sterrato da fare in due tappe, questo almeno era il programma..

Le macchine che incrociamo, in entrambi i sensi strombazzano e ci salutano.Numerose ci filmano fanno foto e addirittura si fermano per fare una foto di gruppo con la famiglia e poi auguri incorraggiamenti e strette di mano.

La strada è splendida il panorama mozzafiato!costeggiamo l’oceano in un saliscendi continuo di strappi molto impegnativi, brevi , non più di 200 m ,ma davvero “cattivi” con punte fine al 17%.

Il vento è a favore ,ci spinge in salita e permette lunghi tratti di leggera pedalata sui tratti più o meno pianeggianti.

Fa relativamente caldo, io mi tolgo dopo più di una settimana, l’antivento e viaggio con una maglietta tecnica a maniche lunghe più un gilet antivento anche a causa delle continue salitelle che , come noto , io soffro particolarmente.

I km scorrono in fretta , siamo ,a metà pomeriggio , intorno ai 90 km ; dovremmo decidere che fare.

Ci fermiamo una prima volta in uno spiazzo a lato strada , verde, piacevole e con qualche albero che ci avrebbe riparato un po dal vento.Intanto che eravamo li a valutare la possibilità di fermarsi un esiguo drappello del gruppo parte di gran lena e di fatto “invita” il resto della banda a proseguire.Vabbeh…tanto non c’era nenche Renato che come al solito è mille km avanti a far viaggio per conto suo

Raggiungiamo Renato, siamo di nuovo tutti insieme , ma essendo in  mezzo al niente conveniamo di cercare almeno un posto idoneo; riparte a mille il solito drappello e macina km prima di fermarsi presso una estancia privata per chiedere ospitalità.Ormai però siamo a poco meno di 25 km dal confine Argentino dove sappiamo esserci un hostello , quindi a questo punto non ha alcun senso fermarsi e tiriamo fino a li

Arriviamo alla meta scaglionati , qualcuno più agevolmente di altri ,con ancora un filo di luce che manca poco alle 22:00

Fin qui i fatti.

Questo il mio personalissimo commento ai fatti

Personalmente ho pedalato gli ultimi 60 km decisamente controvoglia, perché non ritenevo assolutamente una priorità dormire in ostello a costo di una fatica inutile e soprattutto perché mi sono sentito forzato da una piccola – molto piccola – parte del gruppo che ha “pilotato” la decisione di tutti  per non dover passare una notte in tenda.

Evidentemente ,nonostante fosse ampiamente previsto e accettato in fase di  pianificazione del viaggio  il campeggio nel nulla, i disagi del non potersi fare una doccia per qualche giorno ,la innegabile precarietà di una tenda sopra la propria testa invece di una comoda camera , nonostante le notti all’addiaccio siano state decisamente in numero limitato,  – fatta esclusione per Davide Max e me , addirittura ridotte a DUE –  non tutti hanno realmente accettato la situazione condizionando le scelte del gruppo

Questo non mi è piaciuto per niente perché il nostro viaggio  – la nostra sfida – era anche questo e vi garantisco che una notte nel niente assoluto, condimeteo permettendo vale un viaggio intero

A sera durante la cena , a pancia piena e dopo una doccia calda ci siamo in qualche modo chiariti

Per la cronaca durante la notte ha piovuto un po…ma anche questo avrebbe fatto parte del gioco

7 Commenti a “Tappa 20 – Punta Arenas – San Sebastian (Frontiera Argentina)”

  • marina P. scrive:

    Dai fratellone, non te la prendere. Sono d’accordo con te, lo sai che per tante cose siamo uguali e la pensiamo allo stesso modo. Ma siete andati d’accordo per ben 24 giorni ed è un vero successo e qualche scazzo, se poi chiarito, non fa che rafforzare lo spirito del team. Pensa a chi è rimasto tra 4 mure di un ufficio… io già dopo 8 ore farei fuori i miei colleghi e per molto meno!!!!!
    Forza e avanti così che siete tutti bravi. Ti mando un bacio. Ti voglio bene

  • Daniela F. scrive:

    Bhè…c’è da dire che a non tutti piace dormire in tenda e che messi di fronte ad una scelta…sicuramente c’è chi sceglie un comodo letto sotto un caldo tetto…bisogna riuscire ad essere elastici ed alternare, se si vuole continuare insieme, i piaceri…un giorno in stanza, un’altra volta sotto le stelle immersi nella selvaggia natura…è semplice…Forza quindi non perdetevi in futili questioni…tolgono l’armonia ed il piacere di stare uniti….Abbraccio

  • Roger scrive:

    Senza entrare negli scazzi vostri.. Pero’ se si riescono a limitare i disagi, non e’ che si inficia lo spirito del viaggio
    Comunque mi sembra che piu’ di 24 gg senza litigare sia un risultato strepitoso visto le condizioni e sofferenze passate!
    L’importante abbiate chiarito davanti ad una bella magnata!
    Ale’!!

  • cito un amico comune mio e di Pinza “io in un sacchetto dell’ESSELUNGA non dormo!”però io (per gettare un po’di benzina sul fuoco)sono d’accordo con il mio amico,in un viaggio così avventuroso….si dorme in tenda!cmq siete alla fine del viaggio e uno scazzettino ci voleva……BRAVI!Altri,sono sicuro,si sarebbero già mangiati vivi da un pezzo ancora BRAVIIIIIII.

  • Marco T scrive:

    Grande Pinza…perfettamente d’accordo!!!

  • Barbara Doga scrive:

    tenda o no tenda mi ricorda il cicloviaggio “grecia-turchia” e sarà ancora fonte di “scazzi”! dai che ce l’avete fatta senza grossi ulteriori problemi!

  • Paola scrive:

    Ohhh, finalmente ci voleva almeno uno “scazzo” nel cicloviaggio da sogno ;-)
    Animo ragazzi siete quasi alla meta e la stanchezza si fa sentire, ma la sfida è comunque vinta!!!!
    … e l’eterna diatriba tenda o albergo continuerà nei secoli dei secoli!!!!!!